Nell’Attività 6.3 l’obiettivo dei partner licenziatari della certificazione nei diversi paesi è di sperimentare il sistema di certificazione in almeno due aziende produttrici o distributrici di biocombustibili solidi.
La prima ispezione pilota che è stata già condotta ha verificato i miglioramenti apportati rispetto alla versione precedente dello schema di certificazione della qualità e della sostenibilità. Le modifiche più importanti hanno interessato i nuovi biocombustibili inclusi (Potature di vite e di olivo, gusci di noci e pistacchi) e i requisiti di sostenibilità che sono stati migliorati e allineati con la nuova direttiva RED che sta terminando la fase di negoziazione e verrà pubblicata a breve.In Italia è stato necessario un lungo periodo per la selezione delle aziende potenzialmente interessate all’attività. Dalla fine di Settembre 2017 quando è stato realizzato il primo workshop con i produttori di biocombustibili solidi alla metà di Marzo 2018 quando è stata completata la prima ispezione pilota, AIEL ha contattato ed esposto il progetto a circa 50 aziende che potenzialmente potevano soddisfare i requisiti richiesti dalla certificazione. Tra queste aziende sono state selezionate le più promettenti e la prima ispezione è stata realizzata con l’azienda che più si adattava ai requisiti di selezione individuati (interesse per la certificazione; attenzione alla qualità; produzione di un biocombustibile mediterraneo con potenzialità sul territorio nazionale; etc.).
L’azienda selezionata è la Eco Combustibili Biom Energy, un’ azienda certificata ENplus® che oltre al pellet commercializza e produce una vasta gamma di biocombustibili solidi (gusci di nocciole, gusci di mandorle, gusci di noci, noccioli d’oliva e di altri frutti e miscele) sia sfusi che insacchettati.
L’ispezione presso la Eco Combustibili Biom Energy è stata realizzata il 14 Marzo 2018 da ENAMA, un ente di certificazione accreditato da Accredia per la concessione di certificazioni di prodotto relative ai biocombustibili solidi ottenuti da processi agro-forestali, in linea con la norma ISO 17225:1 e UNI EN 15234:1 e le loro parti speciali.
Oltre all’ispezione della documentazione, dell’impianto e al campionamento dei biocombustibili, l’azienda e l’ispettore sulla base della loro esperienza hanno anche commentato l’ultima versione dell’handbook tradotto da AIEL.
L’azienda si è particolarmente concentrata sulle caratteristiche qualitative dei gusci di nocciole, nonostante fosse per lo più d’accordo con la scelta dei limiti impostati dal progetto, per quello che riguarda la pezzatura, ha riportato potenziali problematiche nel monitoraggio interno dei fini, che potrebbe essere semplificato attraverso una standardizzazione alla normativa del pellet.
Riguardo ai limiti del contenuto idrico, suggeriscono un innalzamento dei limiti almeno per la classe A2, questo perché durante il periodo invernale, con elevata umidità il biocombustibile tende ad incrementare leggermente il contenuto idrico, e dato che i limiti per le classi A1 e A2 sono abbastanza restrittivi (M12), c’è la possibilità che interi lotti possano passare dalla classe A1 alla classe B in diversi periodi dell’anno. Impostando un limite intermedio per la classe A2 la variazione sarà limitata tra la classe A1 e la classe A2.
L’azienda produce anche miscele tra gusci di nocciole e nocciolino d’oliva, e risulta interessata anche per un eventuale certificazione per questa tipologia di prodotti. Tuttavia, viene visto come un limite l’impossibilità di comunicare la classe di qualità della miscela che sarebbe più facilmente riconoscibile per l’utente finale rispetto alla comunicazione della qualità dei singoli componenti della miscela.
In conclusione, sia l’organismo di certificazione che l’azienda hanno valutato positivamente la certificazione, anche con una prospettiva futura dopo il progetto, ed è proprio con questa prospettiva che hanno portato il loro contributo al manuale. L’ispezione non ha mostrato maggiori non-conformità, qualora anche i risultati delle analisi sui biocombustibili non dimostrino particolari non conformità, l’ispettore si è detto sicuro che con alcune implementazioni l’azienda si potrà certificare secondo lo schema Biomasud.