Durante tutto l’anno passato di sviluppo del progetto BIOMASUD PLUS, il consorzio ha dedicato la maggior parte dei suoi sforzi all’aggiornamento del sistema di certificazione della qualità e della sostenibilità BIOmasud®. Il lavoro portato avanti è incluso nel pacchetto di azioni 6, che include 3 azioni principali:
- Revisione del manuale di certificazione aggiornato.
- Istituzione della struttura del sistema di certificazione nei paesi coinvolti.
- Realizzazione delle ispezioni pilota nei paesi rilevanti per la valutazione del manuale “in campo”.
Una prima versione del manuale (v14) è stata redatta nei primi mesi del 2018 con aggiornamenti sviluppati durante il progetto. Le maggiori modifiche riguardano i nuovi biocombustibili inclusi (potature di vite e olivo, gusci di noce e pistacchio), il sistema di tracciabilità che viene supportato dalla piattaforma on-line ed i requisiti di sostenibilità che sono stati allineati con la nuova REDII che è stata approvata solo alcuni giorni fa dal Parlamento Europeo. Una importante novità riguarda la scissione del Sistema in due diverse etichette, un etichetta per la qualità dei biocombustibili per utilizzo su piccoli apparecchi domestici (stufe e piccole caldaie) e un’altra etichetta per la qualità dei biocombustibili per utilizzo su apparecchi più grandi in contesti domestici(Caldaie in ospedali, teleriscaldamenti cittadini, etc.).
Questa versione del manuale è stata inviata a tutti i partner che stanno cooperando con lo sviluppo della certificazione BIOmasud® nei loro rispettivi paesi (AIEL à Italia, AVEBIOMà Spagna, CBE à Portogallo, CERTH à Grecia, GIS Slovenia, TUBITAK Turchia and ZEZ Croazia).
Inoltre, nei primi mesi del 2018, tutti i partner partecipanti alle attività di implementazione del sistema, hanno stabilito una struttura di gestione per il sistema. Il sistema di certificazione BIOmasud® è un Sistema di certificazione di terza parte, in cui un organismo terzo ispeziona i produttori o i distributori, fa analizzare il prodotto e rilascia un certificato. In questo modo la procedura è completamente indipendente e credibile. Alcuni importanti e professionali Enti di Certificazione, accreditati per il rilascio della certificazione di biocombustibili solidi sono entrati a far parte del sistema (AENOR, Bureau Veritas, TUV, ENAMA and BEA).
Utilizzando la versione aggiornata del manuale (v14), sono state già condotte alcune ispezioni pilota, nelle quali i partner del progetto BIOMASUD PLUS hanno valutato “in campo” gli aggiornamenti dello schema di certificazione. Le proposte di revisione raccolte durante le ispezioni sono state utilizzate per un ulteriore aggiornamento del manuale, che sarà pubblicato come “v15”. Quest’ultima versione del manuale verrà pubblicata direttamente sul sito WEB dello schema di certificazione ed entrerà in vigore a partire dal 2019.
In Italia, AIEL, ha organizzato 3 ispezioni pilota. Le tre ispezioni sono state pianificate prendendo in considerazione le tre tipologie di biocombustibili mediterranei con una maggiore potenzialità su scala nazionale:
- Gusci di nocciole
- Pellet da potature di olivo
- Nocciolino d’oliva
Per un maggiore impatto delle ispezioni “test”, queste sono state organizzate in aziende rappresentative della media nazionale, in questo modo i feedback ottenuti potevano essere validi per un maggior numero di aziende operanti nel settore.
I risultati delle ispezioni sono stati molto interessanti. Nella prima ispezione, organizzata presso BIOM Ecocombustibili, è stato possibile analizzare la produzione di gusci di nocciole (Qualità A2) e di una miscela di gusci e nocciolino. Entrambi i biocombustibili sono risultati idonei alla certificazione, ed è stato possibile ottenere sia dall’azienda che dall’ente di certificazione, alcune importanti indicazioni per l’aggiornamento dello schema di certificazione.
La seconda ispezione è stata realizzata presso un produttore di pellet da potature di olivo (Agritoppi SRLS), che sta sperimentando la miscelazione delle potature di olivo con legno proveniente da gestione forestale. In questo caso è stato analizzato il caso più difficile, ovvero le potature raccolte in fase invernale con presenza di foglie. Il pellet realizzato con tale input non è risultato idoneo alla certificazione, ma è stato possibile in questo modo avere delle indicazioni interessanti, sia per il produttore, che per il progetto. Infatti attraverso le opportune tecniche di raccolta e anche con la miscelazione della materia grezza, il produttore è riuscito ad ottenere un pellet con caratteristiche molto interessanti.
La terza ispezione è stata attuata presso Oleificio Cericola, un frantoio innovativo che attraverso una denocciolatrice brevettata riesce a produrre un nocciolino d’oliva, che per caratteristiche tecniche (soprattutto il contenuto in ceneri), è risultato il migliore tra quelli analizzati in tutti i paesi partecipanti al progetto. Purtroppo anche in questo caso, essendo ancora una produzione sperimentale, non è stato possibile arrivare alla certificazione. Tuttavia, è stato senz’altro un caso molto interessante per definire un modello di sviluppo virtuoso, per la produzione di questa tipologia di biocombustibile mediterraneo.