Nella maggior parte dei paesi Mediterranei esiste un mercato dei biocombustibili solidi per l’utilizzo in apparecchi domestici. Infatti, oltre a pellet e cippato, una varietà di biocombustibili solidi è utilizzata su piccoli apparecchi, spesso non appositamente progettati. Nel contesto del progetto H2020 Biomasud plus per lo “sviluppo di un mercato sostenibile per i biocombustibili solidi Mediterranei ad uso residenziale”, è stato realizzato uno studio del mercato di questi biocombustibili in sette dei paesi partecipanti al progetto (Croazia, Grecia, Italia, Portogallo, Slovenia, Spagna e Turchia). Questo studio ha mostrato come il nocciolino d’oliva sia il più diffuso tra i biocombustibili Mediterranei utilizzati nel settore residenziale. Inoltre, le potature agricole, soprattutto da olivo e vite, hanno mostrato un enorme potenziale sul territorio analizzato, per la produzione di biocombustibili solidi.
Sono state selezionate quindi tre tipologie di biocombustibile, prendendo in considerazione la diffusione della produzione nel Mediterraneo e il mercato potenziale di questi biocombustibili nel settore residenziale. Sono stati effettuati test di combustione su piccoli apparecchi in modo da sviluppare delle “raccomandazioni” per i produttori, gli installatori e gli utilizzatori finali di apparecchi domestici. I risultati ottenuti da questo studio sono stati riassunti e pubblicati in un documento: “Linee guida per la valutazione delle appropriate condizioni di combustione in apparecchi domestici alimentati con biocombustibili solidi Mediterranei”.
Le linee guida introducono una panoramica sugli standard e la legislazione europea, riguardanti i biocombustibili solidi e la combustione in apparecchi domestici. Mostrano inoltre i risultati dello studio di mercato riguardo i sistemi di riscaldamento domestico nei paesi dell’Europa Mediterranea. Tuttavia, il cuore del documento è rappresentato dai risultati dei test di combustione realizzati su tre biocombustibili (nocciolino d’oliva, potature di vite e olivo pellettizzate) con sei diversi apparecchi (tre stufe e tre caldaie), in tre differenti laboratori (BIOS in Austria, CERTH in Grecia e CIEMAT in Spagna) seguendo procedure standardizzate. Le conclusioni del documento presentano alcune raccomandazioni sviluppate prendendo in considerazione i test effettuati.
Alcuni apparecchi presenti sul mercato possono utilizzare nocciolino d’oliva senza comportare problematiche con il sistema di alimentazione, con la possibilità di operare in conformità con i limiti di emissioni stabiliti dalla direttiva Eco-design attraverso il Regolamento della Commissione (EU) 2015/1185 e (EU) 2015/1189. Per evitare problemi relativi alla qualità del combustibile, l’utilizzo di biocombustibili con qualità standardizzata e certificata (es. Biomasud) è molto importante. Inoltre, gli utilizzatori dovrebbero ottenere garanzia (dal produttore e dall’installatore) che gli apparecchi che stanno acquistando possono utilizzare nocciolino d’oliva.
Considerando I risultati dei test di combustione realizzati su pellet da potature di vite o olivo, si può concludere che questi non sono appropriati per la combustione nelle stufe o nelle piccole caldaie utilizzate nella fase di test, soprattutto per via dell’alto contenuto di ceneri ed azoto. Le linee guida producono comunque delle raccomandazioni per la produzione e la manutenzione di apparecchi per l’utilizzo di questi biocombustibili allo scopo di adempiere ai limiti stabiliti dalla Direttiva Eco-design con questi biocombustibili.